Nuovo casello Martellago

Nuovo casello Martellago

lunedì 13 agosto 2012

COMUNICATO STAMPA – 22 Luglio 2012
Comitato ProComplanare Martellago

La risposta dell’Assessore Regionale Chisso alla interrogazione sul casello di Martellago-Scorzè non è solo la risposta di chi non vuole ascoltare ma soprattutto la risposta di chi sembra fingere di non sapere.
Se non fossimo a conoscenza che tutte le amministrazioni coinvolte nel procedimento di approvazione del progetto del casello di Martellago-Scorzè hanno deliberatamente ignorato, spesso cestinato e comunque sostanzialmente respinto qualsiasi osservazione, contributo o proposta diversa stesso da parte dei cittadini, comitati e associazioni di tutela e salvaguardia del territorio potremmo anche “fidarci” della risposta data dall’Assessore Chisso al Consigliere Regionale Pettenò  e a tutto il Consiglio Regionale.
Invece così non è stato. Tutte le osservazioni sono state ignorate. Le spiegazioni che avremmo voluto ricevere dai tecnici della Regione e del Commissario sono state poco più che una difesa in stile sovietico di scelte e promesse già fatte dall’Assessore e dal Commissario agli amministratori locali, i quali da parte loro hanno anteposto campanilismi e personalismi al bene collettivo di cittadini e ambiente.
Per capire meglio è necessario entrare nel merito della localizzazione dell’opera e della scelta progettuale.
Non risulta dagli atti del procedimento che siano state prese in esame altre alternative per la localizzazione dell‘opera: visto che non si poteva farlo tra Martellago e Salzano in corrispondenza della locale “Via delle Motte” si è deciso di metterlo lì, tra Martellago e Scorzè, tra via Mezzaluna, Ca‘Morbiati e Cappella.
Pazienza se si tratta di un’area naturalistica indicata come area oggetto di particolare tutela dal Piano Urbanistico Territoriale Provinciale, se l’area è caratterizzata dalla presenza del fiume Dese, se si tratta di una zona di pregio ambientale e agricolo e con altro rischio idrologico.
Il miglior sito è a disposizione.
Non è stato minimamente considerato che un nuovo casello si sarebbe anche potuto non realizzare migliorando invece la viabilità d’accesso alle porte già disponibili come quella di Mirano/Spinea.
Visto quindi che il casello si deve fare in una zona delicata è bene che sia visibile da lontano e che consumi più suolo agricolo, occupando la maggiore superficie possibile: diamante rovesciato con 2 rotatorie, doppia barriera di esazione, viadotto di 1 km con 15 metri di elevazione, oltre 20 ettari eccetera, eccetera, eccetera.
Inutile ogni tentativo di comitati e associazioni di ragionare su un casello ad unica barriera, che occupasse meno della metà della superficie del progetto attuale e che attraversasse l’autostrada in sottopasso -compresa l’arteria di collegamento tra la viabilità complementare tra est ed ovest del casello cosiddetta “supercastellana”- in modo tale da diminuire l’impatto ambientale anche con più efficaci opere di mitigazione dirette e diffuse.
A detta dei tecnici della Regione e del Commissario una alternativa impossibile, solo che il comune di Martellago aveva commissionato ad un progettista affermato uno studio che dimostra la fattibilità di un tale progetto e la sua convenienza economica, oltre che ambientale.
Questo studio è stato completamente dimenticato, anzi sepolto, forse se ne conserva una memoria come di una leggenda così antica da dubitare che possa avere un qualsiasi rapporto con la realtà e la verità.
Del resto, cercare di preservare quel poco di territorio originario che ci è rimasto e limitare il consumo di suolo rientra tra le priorità solo a parole, ma mai nei fatti.
Ci si guadagna troppo poco.
La verità è che interessi economici e politici vogliono ancora una volta far pagare al territorio e all’ambiente il conto di scelte irrispettose e senza scrupoli, mascherate e travestite per sembrare le migliori e più efficienti soluzioni, tanto che dovremo un giorno pure ringraziare con riconoscimenti e gloriose celebrazioni gli illuminati autori di tanto sfascio e distruzione.

Dichiarazione Anoè:

“Forse l’assessore Chisso dimentica, o non è stato bene informato dai suoi collaboratori, che la Soprintendenza già nel 2005 segnalava “la convenienza che il casello …. possa essere spostato con dimensioni più contenute più a nord in prossimità del fiume Dese” e uno studio progettuale commissionato dal comune di Martellago ad un affermato gruppo di progettazione di architettura/ingegneria dimostrava la convenienza economica ed ambientale della soluzione del casello unico con sottopasso.

Tanto basta per poter dare il giusto peso alle affermazioni dell’assessore che difende il progetto del casello ricordando il parere favorevole di tutti gli Enti interessati e i “maggiori costi” che altre soluzioni avrebbero determinato.

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